mercoledì 2 novembre 2011

uno sorride di com'è, l'altro piange cosa non è.

Ok, lo dico, il titolo è una chiara citazione a Tiziano Ferro.

Se sei andato oltre la prima frase vuol dire che piace anche a te. Sì, perché a me, in fondo, piace. Cioè, ma voi li sentite i testi? La serie di parole inverosimili (che lascia perde mò il senso) che riesce a rifilare una dietro l'altra? Cazzo di genio.

Tornando alla citazione, quante e quante volte vi siete ritrovati a piangere, frignare, smocciolare fazzoletti e maniche, per qualcosa che vi stava uccidendo, qualcosa che vi sembrava insormontabile e il vostro ragazzo vi ha guardate per un attimo, tirando fuori poi un sorriso, quel tipico sorriso che sta per dire "Come sei buffa! E che sarà mai?"
Dài, su, non facciamo i romanticoni: a me quel sorriso del cazzo fa proprio imbestialire. Ma Cristo! Io sto lì, senza fiato, come se il mondo finisse domani e questo sorride?! Come se non fosse nulla! Ma quanto è oggettivo un punto di vista, per essere così diverso tra due persone?
Che è un po' come quando litigate a morire, iniziando alle undici di sera, mettendovi a letto all' una di notte circa, col "vaffanculo" ancora in canna, col pensiero che passerete entrambi una notte di merda, e quello che fa?! "Dài, amore, mi spiace, dormiamo ora." Tre, due, uno: RONNNNNFFFFFFFFFFFF.
Addio. E' l'inizio del vero giramento di culo. Ti muovi nel letto, ti aggiri per la stanza come un rinoceronte zoppo, ti schiarisci la gola come se dovessi fare il comizio della tua vita davanti ad una folla immensa, fai cadere cose, ti rimetti a letto tentando un carpiato con la leggiadria di un elefante, accendi e spegni la luce come se volessi capire in quale momento arriverà a fulminarsi, e... niente. Quello dorme. Ché uno pensa "ma no, non starà dormendo, cristìddio, fa finta per non discutere ancora..." Macché, quello dorme. Beato, come se tutte le offese fino al secondo prima fossero state vane. E tu? Tu lì a riordinare la stanza, a spostare i mobili in salotto, ché almeno ti stanca e prima o poi il sonno t'arriverà, no?! No. Tu sai già che passerai una ricca notte in bianco, a maledire l'attimo in cui l'hai conosciuto, a chiederti perché cazzo non la smetti di tentare relazioni, ed è in quel momento che arriva la carta jolly. Non si sa perché, ma è qualcosa a cui gli uomini proprio non sanno resistere: il pianto. Il pianto li riporta su ogni binario, li fa svegliare da sonni profondissimi, fa sì che loro, per almeno quei cinque secondi, si pentano addirittura d'essere nati, se questo ha fatto sì che tu potessi soffrire.
E allora inizi a smocciolare la loro spalla, e lo fai proprio consapevolmente, eh, ma ci ha tutto un altro gusto. Riprendete a parlare, stavolta con toni diversi, che sono gli stessi argomenti di prima, ma detti sotto voce. Alla fine uno dei due cede (lui) (ma è solo un'illusione, perché domani non cambierà un cazzo, chiaro) e tu ti sei finalmente meritata le tue due ore di sonno.
Certo per chi ha un lavoro. Io che non ce l'ho, mi rimetto proprio di gusto sul guanciale e sogghigno, perché indovinate a chi sono rimaste due ore di sonno?!
Ah... l'amore.

3 commenti:

  1. Cambiate immediatamente il font del blog o avrò qualcosa da urlare quando il prete dirà chi ha qualcosa contro questo matrimonio parli ora eccetera eccetera.

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  2. perché? fa così adolescente! no.

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  3. Aò, ancora dobbiamo cominciare che subito commenti scorrelati così?

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